martedì, giugno 27, 2006

"L'oRDiNe NaTuRaLe DeLLe CoSe"

Buongiorno a tutti voi; inizia una nuova settimana.
Forse possiamo affrontarla meglio..
Vi giro molto volentieri questa storia che mi è arrivata stamane per e-mail



ciao Bea

sono due minuti spesi bene vale la pena di leggerla tutta.



"A una cena di raccolta fondi per una scuola che serve i disabili mentali,
il padre di uno degli studenti fece un discorso che nessuno di coloro che partecipavano avrebbe mai dimenticato.

Dopo aver lodato la scuola e il personale dedito, fece una domanda:
"Quando influenze esterne non interferiscono dall'esterno, la natura di tutti è perfetta.
Mio figlio Shay, tuttavia, non può imparare le cose che imparano gli altri.
Non può capire le cose come gli altri.
Dov'è l'ordine naturale delle cose, in mio figlio?"

Il pubblico fu zittito dalla domanda.
Il padre continuò.
"Io ritengo che, quando un bambino come Shay, fisicamente
e mentalmente handicappato viene al mondo, si presenta un'opportunità
di realizzare la vera natura umana,
ed essa si presenta nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino".

Poi raccontò la storia che segue:
Shay e suo padre stavano camminando vicino a un parco,
dove c'erano alcuni ragazzi che Shay conosceva che giocavano a baseball.
Shay chiese:
"Credi che mi lascerebbero giocare?"
Il padre di Shay sapeva che la maggior parte dei ragazzi
non volevano un ragazzo come lui nella squadra,
ma comprendeva anche che se al figlio fosse stato permesso giocare,
la cosa gli avrebbe dato un senso di appartenenza di cui aveva molto bisogno,
e un po' di fiducia nell'essere accettato dagli altri, nonostante i suoi handicap.

Il padre di Shay si avvicinò a uno dei ragazzi sul campo e
chiese se Shay poteva giocare, non aspettandosi un granché in riposta.
Il ragazzo si guardò attorno, in cerca di consiglio e disse:
"Siamo sotto di sei e il gioco è all'ottavo inning.
Immagino che possa stare con noi e noi cercheremo di farlo battere
all'ultimo inning".

Shay si avvicinò faticosamente alla panchina della squadra, indossò
una maglietta della squadra con un ampio sorriso e suopadre si sentì
le lacrime negli occhi e una sensazione di tepore al cuore.
Il ragazzo vide la gioia di suo padre per essere stato accettato.
In fondo all'ottavo inning, la squadra di Shay
ottenne un paio di basi, ma era ancora indietro di tre.
Al culmine del nono e ultimo inning,
Shay si mise il guantone e giocò nel campo giusto.
Anche se dalla sua parte non arrivarono dei lanci,
era ovviamente in estasi solo per essere nel gioco e in campo,
con un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro,
mentre suo padre lo salutava dalle gradinate.

Alla fine del nono inning, la squadra di Shay segnò ancora.
Ora, con due fuori e le basi occupate, avevano l'opportunità
di segnare la battuta vincente e Shay era il prossimo, al turno di battuta.

A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay e perso
l'opportunità di far vincere la squadra?
Sorprendentemente, a Shay fu assegnato il turno di battuta.
Tutti sapevano che gli era impossibile colpire la
palla, perché Shay non sapeva neppure tenere bene la mazza,
per non dire cogliere la palla.

Comunque, mentre Shay andava alla battuta, il lanciatore,
capendo che l'altra squadra stava mettendo da
parte la vincita per far sì che Shay avesse questo momento,
nella sua vita, si spostò di alcuni passi
per lanciare la palla morbidamente, così che Shay potesse
almeno riuscire a toccarla con la mazza.

Arrivò il primo lancio e Shay girò la mazza a vuoto.
Il lanciatore fece ancora un paio di passi avanti
e gettò di nuovo lentamente la palla verso Shay.
Mentre la palla era in arrivo, Shay girò
goffamente la mazza, la colpì e la spedì lentamente sul terreno,
dritta verso il lanciatore.


Il gioco avrebbe dovuto finire, a quel punto, ma il lanciatore

raccolse la palla e avrebbe potuto facilmente lanciarla al primo che copriva la base e squalificare il battitore. Shay sarebbe stato fuori e questo avrebbe segnato
la fine della partita.Invece, il lanciatore raccolse la palla e la lanciò proprio al di là della testa del primo in base, fuori dalla portata deicompagni di squadra.

Tutti quelli che si trovavano sugli spalti e i giocatori cominciarono a
gridare:
"Shay, corri in prima base! Corri in prima!" Shay non aveva mai corso in vita sua così lontano, ma riuscì ad arrivare in prima base.

Corse lungo la linea, con gli occhi spalancati e pieno di meraviglia. Tutti gli gridarono: "Corri alla seconda, alla seconda, ora!" Trattenendo il fiato, Shay corse ancor più goffamente verso la seconda,
ansimando e sforzandosi di raggiungerla.

Quando Shay curvò verso la seconda base, la palla
era fra le mani del giocatore giusto, un piccoletto, che ora

aveva la possibilità per la prima
volta di essere lui l'eroe della propria squadra.

Avrebbe potuto lanciarla alla seconda base per squalificare il battitore,

ma comprese le intenzioni del lanciatore e anche lui gettò intenzionalmente la
palla in alto, ben oltre la portata della terza base.
Shay corse verso la terza base in delirio, mentre
gli altri si spostavano
per andare alla casa base.


Tutti gridavano: "Shay, Shay, Shay, vai Shay".
Shay raggiunse la terza base, quello opposto a lui
corse per aiutarlo e
voltarlo nella direzione giusta, e gridò:
"Shay, corri in terza! Corri in terza!"
Mentre Shy girava per la terza base, i ragazzi di
entrambe le squadre e
quelli che guardavano erano tutti in piedi e
strillavano:
"Shay, corri alla base! Corri alla base, sali sul
piatto!"

Shay corse, salì sul piatto e fu acclamato come
l'eroe che aveva segnato
un
'grand slam' e fatto vincere la sua squadra.
Quel giorno, disse il padre a bassa voce e con le
lacrime che ora gli
rigavano la faccia, i ragazzi di entrambe le
squadre aiutarono a portare
in questo mondo un pezzo di vero amore e umanità.

Shay non superò l'estate e morì in inverno, senza
mai scordare di essere
stato l'eroe e di aver reso suo padre così felice,
e di essere tornato a
casa fra il tenero abbraccio di sua madre per il
piccolo eroe del giorno!

E ora, una piccola nota alla storia:
Noi tutti spediamo migliaia di barzellette per
email senza pensarci due
volte, ma quando si tratta di inviare un messaggio
sulle scelte di vita,
la
gente ci pensa due volte prima di condividerlo.
Nel cyberspazio circolano liberamente le oscenità,
le volgarità e le scene
crude, ma le discussioni pubbliche sulla decenza
vengono troppo spesso
soppresse nelle scuole e sui posti di lavoro.

Se state pensando di inoltrare questa storia,
con ogni probabilità
state
filtrando le persone sulla vostra lista dei
contatti, distinguendo fra
quelle 'appropriate' e quelle che no.


Bene,pensate invece che tutti possano fare la differenza.
Noi tutti abbiamo ogni giorno mille opportunità di
aiutare a realizzare
"l'ordine naturale delle cose".
Tutte le interazioni apparentemente futili fra due
persone ci presentano
un'opportunità: passeremo questa piccola scintilla
d'amore e umanità o
perderemo l'opportunità di illuminare la giornata
di coloro che sono meno
abili di noi, e lasciare il mondo più freddo, nel
farlo?


Un saggio una volta disse che ogni società viene
giudicata da come tratta
i propri meno fortunati.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

La storia è carina. Non mi va di iniziare una catena di sant'antonio via e.mail per farla conoscere ma comunque mi dà da pensare. E arrivo a una conclusione non so se contradditoria: la morale è troppo buonista. E anche un po' discriminatoria. Proviamo a giudicare una società da come tratta gli altri e basta. Poi che siano ricchi, poveri, fortunati o meno, cambia poco.
Complimenti per il sito

Beatrice ha detto...

BUONGIORNO EDOARDO E GRAZIE PER IL COMPLIMENTO.

NEANCHE A ME PIACCIONO LE CATENE DI SANT'ANTONIO
MA IL BLOG DA LA POSSIBILITA' DI SCEGLIERE SE LEGGERE UNA COSA O MENO
VISTO CHE IL LETTORE ARRIVA DA SOLO
E CON QUESTA STORIA VOLEVO REGALARGLI UN MINUTO DI RIFLESSIONE


E
TU HAI COLTO
PERFETTAMENTE LA MIA INTENZIONE

CIAO E BUONA GIORNATA

BEATRICE