martedì, febbraio 28, 2006

II^ Catechesi 25 Feb.2006


CON GESU’ VERSO GERUSALEMME
MC 1, 14-39 LA PASSIONE PER L’UMANITA’

SAB 25 FEBBR. 2006 - P. Samuele Salvatori

Il punto di partenza quando leggiamo la parola di Gesù dobbiamo tenere il suo volto sempre davanti ai nostri occhi per avere la consapevolezza che ciò che leggiamo, non è una lettura, ma è Gesù stesso che ci parla e dobbiamo essere anche consapevoli che la realtà che sta a cuore a Gesù siamo noi, Lui è appasionato dell’umanità.
Proseguendo con la lettura del Vangelo leggiamo come Gesù viveva la sua giornata:-Giornata a Cafarnao:

“Gesù si mise a insegnarli come uno che aveva autorità”

“Gesù sgridò con autorità lo spirito impuro, e gli disse di uscire dall’uomo” : la parola di Gesù era una parola che aveva autorità, autorità che si manifesta liberando da satana lo spirito dell’uomo. Gesù con la parola ridona la vita nuova a chi l’ascolta. Quindi dare autorità a Gesù significa renderci conto profondamente che senza di Lui siamo schiavi del male. Il contatto con Gesù ci permette di rendrdi conto del male che ci sta prendendo, a partire dall’egoismo, fino alla strumentalizzazione dell’altro.

Vuoi farti illuminare da Gesù? se non gli permettiamo di farci capire dove sbagliamo, non potremo mai diventare i suoi discepoli. Ammettiamo perciò che abbiamo bisogno di aiuto , di qualcuno che ci sta accanto.

Gesù ci dice:” Io sono qui”.

Quali limiti vuoi affidare a Gesù?

Gesù ci dice: ” Io vinco il potere del male e vi regalo la libertà, così potrete donarla agli altri”. Gesù può vincere il peccato se gli permettiamo di entrare.

la passione di Gesù per l’umanità la vive perchè ha il cuore libero, per cui la mia libertà inizia nel momento in cui chiedo aiuto a Gesù.

quando vivo una vita di servizio qual’è il fine di fronte a ciò?

perchè aiuto l’altro? perchè lo faccio?

perchè mi dono all’altro nella coppia, nella famiglia?

l’altro mi serve come specchio per riflettere me stesso o è qualcuno a cui comunicare l’amore che ho per Dio per ringraziarlo della persona che mi ha messo accanto?

“Gesù entra nella casa di Simon Pietro e c’è la suocera che sta male si preoccupa di avvicinarsi a la tocca per guarirla”

Gesù ha un cuore sempre disponibile : il nostro cuore non è sempre disponibile perchè siamo trattenuti dai nostri progetti personali

Gesù da priorità all’altro e non ai suoi progetti, lui è attento ai bisogni dell’altro, noi invece pretendiamo dall’altro che ci capiscca che ci venga incontro, mentre quando l’altro ha queste richieste verso di noi, non abbiamo il coraggio di entrare nella richiesta, nel bisogno dell’altro , non siamo in grado di empatizzare, di percepire cioè l’altro). oltre a non saper ascoltare l’altro, imponiamo all’altro la nostra verità

Gesù ascolta il bisogno

“Gesù le si avvicina”: avvicinarsi all’altro è la cosa più impegnativa e più intima perchè con tale gesto si ha rispetto e desiderio vero di aiutare e non di valere; significa coerenza e costanza, vuol dire permettere all’altro di mettermi in discussione, vuol dire essere trasparenza di Gesù.

Gesù vuole toccare , guarire, venire a contatto con la situazione sgradevole dell’altro: noi vorremmo guarire l’altro senza toccarlo, senza venire a contatto con la situazione dell’altro, perchè non ci piace sporcarci le mani, non ci piace essere coinvolti fino in fondo.

Gesù preferisce la comunione. farsi vicino per guarire
amare il prossimo vuol dire dare all’altro la libertà di ciò che è chiamato ad essere e non strumentalizzarlo e farlo essere come noi vogliamo, quindi guarire l’altro significa farlo guarire perchè l’altro sia libero e non che divento nostro schiavo, diventi dipendente dalla nostra persona

Gesù ci guarisce perchè possiamo poi essere liberi di ringraziarlo per quello che ci ha donato

guarire dunque per rendersi vicino, senza ingabbiare l’altro, farsi vicino per liberare

io do davvero spazio nel mio cuore agli altri?

la disponibilità è una scelta di vita da esplicitare equilibratamente nella mia giornata

Gesù il mattino presto , lascia la casa di Simon Pietro e si ritira a pregare il Padre in un luogo deserto e solitario

noi possiamo comprendere che la nostra vita è un progetto che Dio ci affida quando sto con Dio perchè possiamo così scoprire che è Lui a chiedercelo

come stiamo noi quando stiamo da soli e Dio mi chiede di chiarire le mie motivazioni per cui faccio le cose per gli altri?

qual’è la motivazione: l’altro che mi guarda e che mi ammira o il desiderio di stare con Dio?

quando preghiamo da soli è quello il momento in cui possiamo scoprire se il desiderio di stare con Dio è vero o no

“Gesù va altrove”…”tutti ti cercano”

perchè noi ci facciamo cercare dalle persone?

cosa cerchiamo dagli altri?

la passione per l’umanità non lega Gesù agli altri, dunque anche noi possiamo fare del bene a un’altra persona senza renderlo dipendente da noi, bensì lasciandolo libero, e nenche noi dobbiamo dipendere dal bisogno degli altri

quando io rendo l’altro dipendente da me , impedisco al Vangelo di passare

  1. permettere a Gesù di illuminare la mia vita
  2. avere amore e disponibilità per l’umanità
  3. toccare, farsi vicino
  4. amare come stile di vita
  5. incontro con Dio che mi fa capire se è Dio che mi chiama o io lo faccio per apparire
  6. non rendere l’altro dipendente da me e viceversa
  7. non incatenare e farsi incatenare

noi siamo il tramite dell’aiuto all’altro
perchè è Dio che attraverso di noi lo salva

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